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Politica energetica nazionale
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Fine tutela, le vie della proroga sono infinite

O comunque almeno due: se il DL energia fallisce, resta sempre la clausola sociale. Dov'è la campagna informativa?

Sulla fine tutela le vie della proroga sono davvero infinite - o in ogni caso sono almeno due. Questo grosso modo il punto dove siamo oggi.

È ormai più di un mese e mezzo (v. Staffetta 04/10) che il governo ha annunciato un decreto legge che dovrebbe in qualche modo allungare i tempi della fine del regime elettrico di maggior tutela per le famiglie non vulnerabili, ma non conosce fine la girandola di annunci - ogni volta un po' diversi, ogni volta poco chiari - e delle bozze, che prima incorporano la norma, poi non più, e comunque non arrivano mai in Cdm.

La via del decreto però non è l'unica possibile. Se quella del DL dovesse rivelarsi sbarrata, per gli impatti negativi che potrebbe avere sulla ben più vitale partita del Pnrr (la fine tutela è uno degli impegni presi con l'UE per sbloccare le rate), lo stesso risultato si può infatti ottenere con un "piano B": la norma del DL 48/23 sulla clausola sociale, che il nuovo decreto sulla proroga cancellerebbe ma che, senza il decreto, resta invece in vigore.

Non lo ha scordato l'Autorità per l'energia che, proprio dopo l'ultima battuta d'arresto del DL energia, ha finalmente avviato la raccolta di informazioni necessaria alla sua attuazione, attività necessaria ad avere un quadro del numero di dipendenti degli ex gestori della tutela che i vincitori delle aste dovranno impegnarsi ad assumere in esito alle gare (v. Staffetta 30/10), un'informazione fondamentale per la partecipazione alle procedure.

Vista la complessità degli approfondimenti, la stessa Arera in luglio aveva definito testualmente l'applicazione della norma “del tutto incompatibil(e) con le tempistiche attualmente previste per l'esecuzione delle procedure concorsuali per l'assegnazione del servizio a tutele graduali” (v. Staffetta 10/07), che prevedono l'aggiudicazione entro il 10 gennaio 2024 e l'entrata in fornitura il 1° aprile. Un mese dopo approvando le regole delle aste, l'authority ribadiva che la loro tempistica era “condizionata” alle esigenze di attuazione della clausola sociale (v. Staffetta 04/08).

Tale riserva sulla conclusione delle aste, previste ormai tra solo un mese (l'11 dicembre), è stata infine recepita anche nelle clausole del regolamento, secondo cui a sua discrezione AU potrà interrompere o non aggiudicare le procedure “in caso di mutamento del quadro normo-regolatorio” (v. Staffetta 27/09). Una definizione che si attaglia bene tanto all'eventuale emanazione del DL energia, se il governo riuscirà a sfangarla con Bruxelles, quanto all'attuazione della clausola sociale, su cui l'Arera ha annunciato la pubblicazione di una delibera “prima della data di svolgimento dell'asta”. Suspense assicurata fino all'ultimo, insomma.

Nel frattempo mentre tutti invocano l'avvio della campagna informativa che aiuti i consumatori a orientarsi - che ha mille padri in teoria (Mase, Arera, AU, Gse, Enea), ma in pratica nessuno che se ne curi - pochi sembrano davvero voler contribuire a chiarire le idee al pubblico.

Né nel fronte pro-proroga, che agita spettri di aumenti proprio nell'elettrico in cui il servizio a tutele graduali assicura invece una proroga de facto delle formule di prezzo attuali per un triennio (se va bene anche un miglioramento); né nel fronte pro-mercato, che fa circolare stime mirabolanti ed affermazioni del tutto prive di elementi a supporto su presunti risparmi del mercato libero rispetto alla tutela. Il modo migliore per alimentare ulteriore sfiducia nel pubblico.

In un contesto in cui tutti sembrano dire una cosa avendone in mente un'altra, una campagna istituzionale seria e di servizio, che parta dai concetti di base - come funzionano i prezzi dell'energia, perché le tutele stanno per scadere, cosa succederà a chi non sceglie un fornitore - aiuterebbe i consumatori a far la tara al coro dissonante degli stakeholder e tutto il discorso a fare finalmente un passo avanti. Doveva partire già anni fa, dov'è finita?



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