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Speciali Staffetta Acqua

di Sona Baghdassarian

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Aspettando il bonus idrico

Speciali Staffetta Acqua

Stando a quanto osservato dal Laboratorio di Ref Ricerche (v. Staffetta 19/10) tra le prime proposte tariffarie del ciclo 2016-2019 approvate dagli Enti di governo d'Ambito per il servizio idrico integrato (il campione è di 65 gestori, a servizio di una popolazione di circa 31 milioni di abitanti), il margine d'incremento tariffario di cui si disponeva nei vari territori d'Italia non è stato sfruttato. Per il campione esaminato, a fronte di un limite medio del +31,7% alla variazione tariffaria possibile per il periodo 2015-2019, si è registrato un +12,7%. Se, come illustrato dal Laboratorio stesso, i piedi di piombo con cui sembra si proceda verso il prossimo quadriennio penalizzano innanzitutto gli investimenti, che non vedono lo slancio necessario (anche per mancanza di obiettivi definiti che stimolino gli sforzi dei regolatori locali), un fronte più positivo si apre sul piano del sostegno sociale grazie all'ingrossamento della componente FoNI, utilizzabile per alleggerire il peso delle bollette idriche gravante sulle famiglie in stato di disagio. È sulla tutela delle fasce più deboli della popolazione, secondo diversi osservatori e attori del settore idrico, che si gioca la partita di svolta della questione tariffaria: protetto adeguatamente chi ha bisogno, ci saranno meno alibi per chi fa del prezzo dell'acqua uno strumento elettorale.

In molti hanno infatti chiesto la celere introduzione del bonus idrico, misura prevista dal Collegato ambientale alla legge di Stabilità 2014 (art. 60, “tariffa sociale del servizio idrico integrato”) e oggetto di un Dpcm attuativo che risulta in corso di pubblicazione. È invece già apparso in Gazzetta Ufficiale (v. Staffetta 17/10) il provvedimento gemello in materia di morosità (emanato ai sensi dell'art. 61 del Collegato ambientale) che prevede la non disalimentabilità delle utenze intestate ai soggetti in maggiore difficoltà (gli stessi destinatari del bonus). Il Dpcm per la “tariffa sociale” – la cui attuazione avverrà secondo modalità e criteri individuati dall'Aeegsi, analogamente a quanto già avviene per elettricità e gas – prevede di assicurare l'accesso gratuito a 50 litri d'acqua al giorno a ogni individuo ricadente nelle categorie aventi diritto sulla base dell'Isee, con costi coperti da un'apposita voce della tariffa. Questo “quantitativo minimo vitale” è lo stesso contemplato dal disegno di legge “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque” in discussione presso la Commissione Ambiente del Senato, che però prevede di garantirlo gratuitamente a tutti gli utenti del servizio idrico. Previsione aspramente criticata da più fronti, in primo luogo dal regolatore nazionale che ne ha sottolineato l'iniquità: si finirebbe per sussidiare, con costi gravanti anche su chi è in difficoltà, soggetti che di sconti non avrebbero bisogno (v. Staffetta 05/07).

Secondo i calcoli del Laboratorio di Ref Ricerche, 50 litri d'acqua gratis al giorno per abitante si potrebbero fornire al costo di circa 2 miliardi di euro l'anno (v. Staffetta 01/03). Una misura che copra tale quantitativo solo per chi rientra nella fascia Isee che dà diritto al bonus per l'energia elettrica (circa 7,3 milioni di persone secondo gli ultimi dati Aeegsi) si potrebbe garantire invece con 225 milioni di euro l'anno; altri 150 milioni annui potrebbero derivare da politiche sociali intra-ambito, con cui fornire ulteriori 50 litri d'acqua gratis al giorno a ciascuno dei circa 4,5 milioni di cittadini che secondo l'Istat versano in condizioni di povertà assoluta, portando la dotazione idrica gratuita per tale platea a 100 litri per abitante al giorno, un volume coerente con le necessità medie nei paesi europei per un consumo senza sprechi (v. Staffetta 31/03/15). Si avrebbe così uno strumento universalistico e perequativo per il sostegno alle fasce deboli della popolazione, a un costo inferiore al quantitativo minimo vitale per tutti e senza incoraggiare comportamenti opportunistici, con la possibilità di modulare gli interventi interni agli Ato sulla base dei fabbisogni locali. Contemporaneamente, il problema dell'evoluzione delle tariffe potrebbe essere depurato dai rischi sociali. La pubblicazione dei Dpcm attuativi del Collegato ambientale sarà dunque determinante per l'avvio per un percorso virtuoso in tal senso e potrà consentire di superare l'orientamento che era stato impresso al disegno di legge sull'acqua all'esame del Senato.

In allegato il numero speciale di Staffetta Acqua realizzato in occasione della manifestazione H2O che si svolge da oggi a venerdì a Bologna.