L'assessore regionale all'ambiente e all'energia della Regione Umbria, Thomas De Luca, “esprime forte preoccupazione sulla bozza del DL Energia, diffusa da alcune testate giornalistiche, in relazione alle disposizioni del governo che disciplinano l'individuazione delle aree idonee per gli impianti da fonti rinnovabili” (v. Staffetta 12/11). “La nostra legge regionale ‘Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro’ – dichiara l'assessore in una nota – recentemente approvata dall'assemblea legislativa, è nata con l'intento di bilanciare la diffusione degli impianti a fonti energetiche rinnovabili con la salvaguardia del patrimonio paesaggistico regionale. Tuttavia, se il testo del decreto-legge fosse confermato in sede di Consiglio dei ministri, l'intero territorio dell'Umbria sarebbe di fatto qualificato come area non idonea, bloccando la transizione e rendendo impossibile il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Pniec. Ricordiamo che l'obiettivo di potenza aggiuntiva per l'Umbria entro il 2030 è pari a 1.756 MW”, scrive De Luca.
In particolare, prosegue la nota, “l’articolo 11-bis, comma 4, lettera m) del testo in bozza, stabilisce condizioni estremamente restrittive. Queste disposizioni, pur rispettando formalmente la necessità di tutelare il patrimonio culturale e il paesaggio, istanza di cui siamo stati interpreti autentici, impongono distanze di rispetto indiscriminate anche per le comunità energetiche e per gli impianti destinati ai fabbisogni energetici delle famiglie e delle imprese, cosa che rende impraticabile l'individuazione di nuove aree per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili. Soprattutto renderebbe impossibile l’installazione su parcheggi e tetti, in un territorio come l’Umbria quasi integralmente vincolato”, afferma l'assessore.
“Per sbloccare l'impasse e perseguire gli obiettivi di transizione, proponiamo che venga applicato un principio di prevalenza di idoneità – aggiunge De Luca – ovvero che le aree idonee, definite tra aree ambientalmente e paesaggisticamente compromesse (come ad esempio superfici edificate o caratterizzate dall'impermeabilizzazione del suolo), quelle non impattanti a livello visivo per l’eolico, soprattutto quelle a servizio dei fabbisogni energetici dei territori, siano considerate, esclusivamente per la loro superficie, prevalenti sulle aree non idonee. Si tratta semplicemente di applicare il buonsenso. Qual è l’impatto paesaggistico di una copertura fotovoltaica su un parcheggio asfaltato? Sicuramente migliorativo. Perché definire non idonei tutti i tetti spingendo quindi, de facto, ad occupare superficie agricola? È fondamentale – conclude De Luca – che il Governo riconosca il ruolo delle Regioni nell'identificare soluzioni pragmatiche che combinino la tutela del paesaggio con l'urgenza di raggiungere gli obiettivi del Pniec. Se la bozza del DL Energia fosse confermata la transizione energetica in Umbria e Italia rischierà seriamente di fermarsi, andando in chiaro contrasto con le direttive europee”.