E' stato raggiunto un accordo per chiudere, dopo 6 anni, il contenzioso avviato nel 2002 da Snam Rete Gas contro la cosiddetta “tassa sul tubo”, il tributo voluto dall'allora assessore siciliano al bilancio Nicolò Nicolosi, bocciato dalla Corte europea. Il contenzioso con Srg – scrive l'edizione siciliana della Repubblica – si è risolto con una bocciatura per Palazzo d'Orleans, che dovrà rimborsare alla società del gruppo Eni la cifra di quasi 100 milioni di euro. Tutto nasce per la decisione, presa nel 2002 da Nicolosi e formalizzata da una legge regionale, di far pagare alla Srg una tassa per il trasporto del gas attraverso la condotta sottomarina del Canale di Sicilia (v. Staffetta 27/03/02). Un balzello ritenuto subito illegittimo dalla società, ma versato sin dal 2002 a titolo di tributo ambientale per l'utilizzo del gasdotto tra l'Algeria e l'Italia (v. Staffetta 05/06/02). A seguito della sentenza della Corte di giustizia europea, che ha abrogato il tributo, la Regione dovrà restituire tutto l'importo in sei rate da 16,5 milioni di euro, da versare tra il prossimo 1° marzo e il 1° marzo del 2013. Palazzo d'Orleans si è impegnato a riconoscere gli interessi maturati, da pagare al tasso fisso del 4,124%. Srg aveva pagato regolarmente le sue rate mensili, in tutto otto, dal 30 aprile 2002 al 2 dicembre dello stesso anno per l'importo di quasi 11 milioni di euro. L'atto di transazione per l'estinzione del ricorso pendente in Cassazione e per stabilire le modalità del piano di rimborso è stato firmato giovedì tra l'assessorato al Bilancio, il legale della società, Andrea Parlato, e una delegazione della Regione. La giunta di governo, già nell'agosto scorso, aveva deliberato l'abrogazione del tributo ambientale, impugnata peraltro dal commissario dello Stato. Nel 2004 sul caso è intervenuta anche la Commissione europea (v. Staffetta 20/07/04), che ha accusato di infrazione lo Stato italiano, colpevole di avere violato, con l'istituzione del tributo, gli obblighi comunitari e l'accordo di cooperazione tra l'Ue e l'Algeria. Vincoli secondo i quali “ad alcuni prodotti, compreso il gas metano, provenienti da tale Paese non sono applicabili dazi o tasse”.