"Convenzione-tipo" e provvedimento Cip n. 6/1992 sono stati al
centro del consiglio direttivo dell'Unapace (Unione Nazionale delle
Aziende Autoproduttrici e Consumatrici di Energia Elettrica) che si ‚
tenuto venerdì scorso a Milano e che ha approvato, tra l'altro, la
Relazione annuale da sottoporre alla prossima assemblea degli associati
prevista per il 19 giugno a Milano. Per quanto attiene alla
"convenzione-tipo", in via di definizione al ministero dell'Industria
(v. Staffetta 30/5), sono state manifestate "preoccupazioni" per
alcuni aspetti della normativa "che costituiscono un sensibile
arretramento rispetto alle indicazioni precedenti". In relazione al
provvedimento Cip sui prezzi di cessione, innanzitutto "‚ stato
rilevato che, nonostante affidamenti ricevuti, l'energia elettrica
autoprodotta e destinata all'autoconsumo continua ad essere esclusa da
ogni forma di incentivazione". Riferendosi a quanto pubblicato sulla
Staffetta del 23 maggio, che sottolineando l'esiguità delle cessioni
all'Enel intendeva riferirsi all'attuale rapporto e non a quello atteso
tra autoconsumi e cessioni, l'Unapace rileva che "l'esclusione ‚ tanto
meno comprensibile se si considera che, anche dopo l'ampliamento delle
possibilità di sbocco per gli autoconsumi derivante dalla legge 9/1991,
la quota autoconsumata dovrebbe avere una modesta rilevanza rispetto
alla nuova produzione nel suo complesso". Sempre sul tema degli
incentivi, l'Unapace non concorda sul fatto che "i prezzi incentivati
si presterebbero ad operazioni commerciali improprie" mentre "si
lamenta la totale eliminazione del meccanismo della compensazione che
l'Unapace, al contrario, aveva richiesto fosse allargato in via
facoltativa anche in presenza di forniture Enel ad utenze con tariffe
agevolate". Per il consiglio direttivo dell'associazione "altri
elementi di preoccupazione" del recente provvvedimento Cip vanno
ricercati "nella maggiore selettività delle condizioni di
assimilabilità e nella complessità delle procedure e degli adempimenti
previsti".
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