Il dipartimento per l'energia Usa ha rilasciato un'autorizzazione condizionata al progetto Freeport Lng, in Texas, a esportare Gnl prodotto negli Stati Uniti per un massimo di 1,4 mld di piedi cubi/giorno (circa 14 mld mc/anno) per 20 anni. Si tratta del secondo via libera delle autorità Usa alla realizzazione di un impianto di liquefazione ed export di gas prodotto nel Paese, dove il boom dello shale gas ha fatto esplodere le estrazioni negli ultimi anni.
Dopo il primo ok dato al progetto di Sabine Pass (Louisiana) nel 2011, per un massimo di 2,2 mld piedi cubi/giorno per 20 anni, le autorità statunitensi avevano a lungo sospeso ogni decisione sulla lunga lista di altri progetti candidati all'esportazione, per timore di impatti rialzisti sui prezzi del gas nel mercato interno.
L'esplosione del gas non convenzionale ha infatti fatto scendere fortemente i prezzi Usa negli ultimi anni, mantenendoli a un livello molto più basso di quelli di Asia e Europa e rendendo interessanti le esportazioni americane per i potenziali acquirenti. Nel contempo i consumatori domestici, specialmente le industrie, temono gli impatti rialzisti di un boom dell'export.
Nella nota che accompagna il via libera - che resta condizionato all'ottenimento dei permessi ambientali e regolatori - il DoE americano sottolinea tuttavia che gli oppositori che negli ultimi mesi hanno chiesto di bloccare il progetto "non hanno dimostrato che l'autorizzazione sarebbe incoerente con l''interesse pubblico".
"Secondo le nostre risultanza - prosegue la nota del DoE - le esportazioni previste dalla richiesta porteranno verosimilmente un beneficio economico netto agli Stati Uniti. Abbiamo inoltre riscontrato che dare l'autorizzazione richiesta difficilmente influirà negativamente sulla disponibilità di gas ai consumatori statunitensi o porterà a incrementi dei prezzi del gas o della volatilità dei prezzi".
Riguardo a ulteriori autorizzazioni a nuovi impianti per l'export (ce ne sono una dozzina pendenti, ndr), il dipartimento sottolinea che "continuerà a esaminarle caso per caso, in ordine di precedenza" e che "non appena ulteriori informazioni saranno disponibili a fine 2013, compreso l'Energy Outlook Aie del 2013, valuterà l'impatto di qualunque sviluppo del mercato sull'interesse pubblico"....