Terza previsione di fornitura russa completa da parte dell'
Eni per oggi dopo che le precedenti due hanno trovato conferma dai dati consuntivi
(v. Staffetta 22/2). Riguardo il consumo, secondo i dati resi noti da
Snam RG, quello relativo alla giornata gas che terminava alle 6 di ieri, con 321 milioni di metri cubi, è risultato in crescita del 2,3% rispetto a lunedì, ma in calo dell'11% rispetto ai 362 milioni di martedì scorso, confermando la tendenza al ribasso di cui è responsabile in primo luogo il settore domestico, diminuito di oltre il 14% rispetto a sette giorni fa, ma anche il termoelettrico (-9,9%) e in minima parte l'industriale (-1,9%).
Martedì, intervenendo al convegno dell'Aiee sulle tendenze del settore energetico
(v. Staffetta 21/2),
Gilberto Dialuce, responsabile del settore gas del Map, ha confermato che per almeno altri due anni, e quindi due inverni, il sistema gas italiano potrà contare solo sulle infrastrutture attualmente in funzione, in quanto sia l'entrata in esercizio dei due rigassificatori autorizzati, quello di Isola di Porto Levante e, se verrà portato a termine, quello di Brindisi, sia lo sbottigliamento dei gasdotti Tag e Ttpc avverranno rispettivamente a partire dal 2008 e dal 2009, mentre il gasdotto dalla Grecia all'Italia potrà funzionare solo dopo il completamento del tratto a monte, dalla Turchia alla Grecia, previsto per il 2010. L'Italia resterà dunque esposta a nuove emergenze gas, che, nonostante il freddo di questo inverno sia stato da record, e quindi teoricamente difficile da ripetere, potrebbero comunque risultare anche più gravi per il contemporaneo aumento della domanda. Dialuce poi, interrogato dal coordinatore Carlo Andrea Bollino sulla vera capacità delle scorte strategiche di gas “di cui si leggono cose anche allarmanti sui giornali non specializzati”, ha spiegato che lo stoccaggio strategico era stato dimensionato per resistere all'emergenza derivante dall'interruzione di una delle infrastrutture di importazione e non per far fronte alle variazioni climatiche che oggi, per la crescita della domanda dall'epoca del progetto, incidono per circa 10 milioni di mc di gas per 1°C in più di freddo, “come dire che 2 gradi e mezzo in più ci bruciano tutta la fornitura dall'Algeria”. Ad ogni modo i 5,1 miliardi di mc, attualmente (martedì) ridotti a 490, sono quantitativamente sufficienti per superare l'emergenza attuale, ma possono dare luogo a qualche problema per quello che riguarda la risposta alla punta, che a stoccaggi pieni è di 290 mln di mc al giorno, ma a staccaggi intaccati va in calando. E' per questo, ha spiegato Dialuce, che il freddo tardivo, che provoca alti picchi di consumo quando le scorte sono maggiormente intaccate, è quello più pericoloso.