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Trasporti

di G.P. e A.S.

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Smog: Roma ferma le auto, ma quelle sbagliate

Ordinanza per limitare PM10 e NOx blocca i diesel Euro 6 ma non i benzina Euro 3-4, che sono il doppio ed emettono di più

Trasporti

(N.B. L'articolo conteneva un'inesattezza sulle emissioni di NOx del diesel Euro 6 ed è stato corretto il 16 gennaio nel grafico e al nono paragrafo (v. Staffetta 16/01))

Oggi per la prima volta il Comune di Roma ha disposto il blocco di tutti gli autoveicoli diesel, con un'ordinanza emanata per contenere le emissioni di particolato e ossidi di azoto dopo gli sforamenti dei limiti dei giorni scorsi (v. Staffetta 13/01). Vale la pena di dare un'occhiata ai numeri sui veicoli interessati e anche all'efficacia della misura - che è stata poi estesa anche alle giornate di domani e dopodomani (v. notizia) - ma che lasciando circolare le auto a benzina da Euro 3 in su, non sembra del tutto coerente col suo scopo dichiarato.

Gli unici dati pubblici sul parco circolante ragionevolmente aggiornati sono quelli Aci relativi alla Città metropolitana di Roma (la ex provincia) dove al 31 dicembre 2018 risultava un totale di poco più di 2,7 milioni di auto, in leggera crescita (+20mila unità) rispetto a due anni prima, in media circa un'auto ogni 1,7 abitanti.

Di queste 1,35 mln son alimentate a benzina e 1,1 mln a gasolio, mentre seguono staccate le altre motorizzazioni, 194mila Gpl, 31mila ibride, 21mila a metano più circa 500 catalogate come “altre” o non definite.

Limitandosi ai soli residenti in città, a fine settembre 2017 il totale risultava poco più di 1,9 mln di auto, di cui 1 mln a benzina, 730mila a gasolio, seguite 170mila a Gpl, 16mila ibride, 12mila a metano e 500 elettriche*.

Il totale di auto interessate dal blocco disposto ieri dalla sindaca Virginia Raggi per la Ztl – Fascia Verde della Capitale è quindi potenzialmente di oltre 1,5 mln di auto della Città Metropolitana (poco più di 1 mln limitandosi ai residenti in città), di cui tutti gli 1,1 mln di auto a gasolio e oltre 400mila benzina Euro 0, 1 e 2 (rispettivamente 730mila e 300mila solo a Roma).

Possono invece circolare liberamente tutte le altre motorizzazioni, incluse diverse centinaia di migliaia di auto a benzina classe Euro 3 e 4.

Una scelta curiosa da parte dell'amministrazione, se si tiene conto che la performance ambientale di queste motorizzazioni è peggiore di quella dei diesel Euro 6, cui è stata invece vietata la circolazione, e il loro numero decisamente maggiore.

Più nel dettaglio, come si può vedere dal grafico, le auto a benzina Euro 3 a fine ottobre 2018 erano oltre 160 mila (oltre 120 mila solo di residenti Roma) e le Euro 4 quasi 380mila (circa 290mila a Roma), per un totale di 540mila (circa 400mila solo a Roma). Un numero che si confronta con poco più di 225mila diesel Euro 6 (100mila solo a Roma secondo i dati di due anni fa).

Sul piano ambientale, nel contempo, le prestazioni delle auto a benzina sono peggiori proprio sui due inquinanti in relazione ai quali il Comune ha deciso il blocco. I limiti di emissione di NOx (ossidi di azoto) dell'Euro 4, ad esempio, sono uguali a quelli del diesel Euro 6, quelli dell'Euro 3 quasi il doppio.

Quanto al particolato PM10, lo standard del diesel Euro 6 è 0,005 grammi per km (lo stesso del benzina euro 6), che si può serenamente escludere produca una performance peggiore per i mezzi con questo standard rispetto ai benzina euro 3 e 4. A questi ultimi non fu imposto alcun tetto, ma quando la Ue lo decise le soglie considerate erano superiori di un ordine di grandezza.

Insomma in una situazione dichiaratamente eccezionale come quella attuale, con i valori limite di PM e NOx sforati per più giorni di seguito, se l'obiettivo era riportare rapidamente i numeri su livelli accettabili, allora andavano messi in campo tutti gli strumenti necessari, cominciando dai più efficaci.

Certo, per un amministratore locale bloccare “tutto il diesel” può strappare un facile applauso, specie in anni in cui questa alimentazione vive una forte crisi di popolarità (nonostante emetta meno CO2, ma questa è un'altra storia). Non per forza però fa bene alla qualità dell'aria.

*Nota: sulla sola città di Roma, i dati sono meno recenti perché il Mit ha smesso di aggiornare la sua sezione open data. Quelli menzionati si riferiscono alla “foto” scattata dalla Staffetta sui dati al 30 settembre 2017 (v. Staffetta 30/11/18). Inoltre tenuto conto che il blocco delle auto disposto la Ztl – Fascia Verde della Capitale, dove si reca ogni giorno per lavoro una quota importante di residenti della provincia di Roma, il numero mezzi effettivamente interessati dalla misura deve trovarsi nel mezzo tra i due ma verosimilmente più spostato verso il dato della città metropolitana, per questo si è scelto di dare preminenza a quest'ultimo.



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