Sembravano in via di risoluzione le tensioni tra Eni e gestori, principale ostacolo alla chiusura dell'accordo di filiera sulla “riforma” della distribuzione carburanti, con la Figisc a fare da apripista e le successive aperture di Faib e Fegica. Negli ultimi giorni sembra invece aprirsi un nuovo fronte. Venerdì la Figisc ha inviato a Enilive contestando la sospensione dal prossimo 17 marzo della richiesta di adeguamento immediato del rispetto del “prezzo massimo” conseguente alla variazione del prezzo consigliato, con conseguente cessazione del rimborso previsto dall'accordo integrativo del 2023. L'associazione aderente a Confcommercio invita Enilive a “riconsiderare la questione, optando per una soluzione di equilibrio che costituisca uno stimolo positivo alla competitività dei prezzi sulla rete senza però rappresentare per i gestori una penalizzazione, ma anzi costituendo per loro una convenienza, con ciò favorendo una loro condotta proattiva”. Per questo Figisc chiede all'azienda di attivare un incontro urgente tra le parti.
Una posizione cui ha fatto riscontro ieri analoga comunicazione di Faib e Fegica (in allegato) in cui ribadiscono “la necessità di riprendere le normali relazioni industriali volte al rinnovo degli accordi aziendali alla definizione di una regolamentazione chiara per le attività non-oil, fino alla politica dei prezzi dei carburanti e ai vincoli imposti sugli ordini e le consegne di carburante”.
Di questo tira e molla sull'ultimo miglio diamo conto nell'editoriale del nuovo numero di Today@.
Tra gli altri contenuti, oltre alle notizie pubblicate nell'ultimo mese e alle rubriche Staffetta prezzi e Staffetta prezzi rete, ripresentiamo gli approfondimenti elaborati per i dieci anni dell'Osservatorio prezzi carburanti e l'analisi di Luigi De Paoli sui progressi nel settore dell'idrogeno rispetto agli obiettivi europei.