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Growing Green, Rwe protagonista della transizione energetica

La strategia di sviluppo di Rwe Renewables Italia prevede l'installazione entro il 2030 di 1 GW tra eolico, fotovoltaico e storage

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RWE è leader nella produzione di elettricità da fonti rinnovabili. L'azienda, composta da circa 19.000 dipendenti e presente in Europa, Nord America e nella regione dell'Asia-Pacifico, punta a diventare climaticamente neutra entro il 2040 ponendo alla base del suo sviluppo l'utilizzo di tecnologie innovative che consentano di promuovere e accelerare il processo di transizione ecologica del mondo.

L'azienda, a livello globale, ha attualmente un portfolio di impianti rinnovabili di oltre 11 GW di capacità installata proveniente da eolico onshore e offshore, fotovoltaico su larga scala e storage di energia.

RWE Renewables Italia non solo è tra i principali operatori sul fronte dell'eolico onshore, ma dispone anche di una squadra dedicata all'eolico offshore per valutare le potenzialità dei mari che lambiscono la Penisola. RWE è già presente in diverse Regioni tra cui Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna, Sicilia e Toscana con 16 parchi eolici operativi: conta inoltre, nel medio termine, di installarne altri anche in diverse aree del Belpaese. La strategia di sviluppo della società per il nostro Paese prevede l'installazione entro il 2030 di 1 GW tra eolico onshore, fotovoltaico e storage.

Nel novero dei progetti strategici di RWE per l'Italia rientra senza alcun dubbio l'impianto eolico onshore “Selinus” che, con una capacità di 25,2 MW, sorgerà tra i Comuni di Partanna e Castelvetrano (Trapani) e fornirà energia già a partire dalla fine del 2022. Con “Selinus” la capacità totale installata di energia eolica onshore in Italia di RWE raggiungerà circa 500 MW, plafond di energia in grado di soddisfare il fabbisogno medio di circa 400.000 famiglie.

A livello nazionale RWE Renewables Italia ha ottenuto negli ultimi mesi lo sblocco di sei impianti eolici onshore da parte del Consiglio dei Ministri, notizia che se da un lato sottolinea l'impegno e l'interesse della società ad essere parte attiva nel processo di decarbonizzazione del nostro Paese, dall'altro apre la strada al fatto che lo stesso impegno sia perseguito dalle Regioni, rendendo gli iter burocratici sempre meno complessi e onerosi.

A questo si aggiunge il lavoro per lo sviluppo di impianti fotovoltaici con l'ambizione di incrementare l'uso di energia da fonti rinnovabili in collaborazione con i territori, tramite l'introduzione di tecnologie innovative come l'agrivoltaico, che permette la coesistenza vantaggiosa tra le attività agropastorali e la produzione di elettricità.

A testimonianza dell'impegno del Gruppo nello sviluppo di progetti verdi, forte è l'impulso per i Power Purchase Agreement (PPA), contratti di fornitura di energia rinnovabile a lungo termine.

RWE Renewables Italia circa un anno fa ha stipulato con una nota azienda cartiera italiana un PPA al 2030. La collaborazione tra le due realtà ha consentito all'azienda cartiera di ridurre nei primi dodici mesi le proprie emissioni di oltre 15.000 tonnellate di CO2, risultato conseguito con l'utilizzo degli oltre 32.000 MWh di energia rinnovabile prodotti dall'impianto eolico “Alcamo II”.

Growing Green è la strategia globale di investimento e crescita con cui RWE intende diffondere l'energia rinnovabile in tutto il Pianeta. Per ottenere entro il 2030 una capacità di 50 gigawatt distribuita a livello globale ed espandere il suo portafoglio green, il Gruppo ha previsto difatti di investire più di 50 miliardi di euro. I target climatici che RWE intende raggiungere non sono soltanto certificati dall'iniziativa Science Based Targets ma anche in linea con quanto sancito dall'Accordo di Parigi sul Clima.

Il ruolo che RWE riveste all'interno del panorama energetico globale è sicuramente quello di attore attivo e attento alle esigenze dell'ambiente e delle comunità locali in cui opera. Per quanto riguarda l'Europa giova menzionare tra le tante azioni intraprese le seguenti iniziative: la costituzione di una joint venture con Northland Power per lo sviluppo di 1,3 GW di impianti eolici offshore nel Mare del Nord in Germania e la messa in esercizio nel Regno Unito di uno degli impianti eolici offshore più grandi del mondo il “Triton Knoll”, dalla potenza di 857 MW (di cui 506 in quota RWE) che genererà elettricità sufficiente per soddisfare il fabbisogno di circa 800.000 abitazioni ogni anno.

In merito al contesto oltreoceano di RWE, invece, occorre annoverare l'impianto di accumulo elettrochimico da 80 MWh in Georgia, negli USA, costruito a supporto di un impianto fotovoltaico da 196 MW. RWE si è inoltre aggiudicata all'asta offshore di New York Bight una capacità di 3 GW.

RWE, in qualità di secondo operatore nell'offshore a livello globale, vanta nel settore una esperienza ventennale in tutta la catena del valore che, sotto alcuni aspetti, è definibile “storica”, per cui è testimone sia dell'evoluzione che l'offshore ha subito nel corso del tempo sia della diffusione che tale tecnologia ha avuto nel mondo. RWE detiene 18 parchi eolici offshore in funzione in 5 diversi Paesi e due progetti in costruzione: il progetto Sofia, con una capacità totale di 1,4 GW, e il progetto Kaskasi, da 342 MW con le prime pale riciclabili al mondo.

RWE ritiene che nel Mediterraneo, per via delle elevate profondità, all'eolico su fondazioni fisse si affiancherà la tecnologia dell'eolico offshore flottante, affermandosi come la soluzione vincente nei prossimi anni: RWE è non a caso coinvolta in attività di ricerca e sviluppo su 3 siti dimostrativi in Spagna, Norvegia e Stati Uniti.

Il mare, considerato nella sua interezza, è un'area in grado di offrire buone opportunità per lo sviluppo delle energie rinnovabili sia per l'eolico che per il solare. RWE, attraverso un accordo siglato con la società olandese-norvegese Solar Duck, difatti, svilupperà l'uso di parchi solari galleggianti nel Mare del Nord.

In un contesto energetico dominato dall'incertezza, quale quello attuale, lo sviluppo delle energie rinnovabili è decisivo per rendere gli Stati maggiormente indipendenti sia da cambiamenti geo-politici che da eventi imprevedibili in grado di compromettere la loro stabilità politico-sociale ed energetica.

In Italia, considerata l'esposizione solare ed eolica di cui la Penisola naturalmente dispone, lo sviluppo delle FER dovrebbe essere “spontaneo” e di facile previsione ma purtroppo i dati di settore confermano tutt'altro trend, soprattutto in alcune Regioni.

Indubbiamente le norme varate negli ultimi tempi volte allo snellimento delle procedure autorizzative rappresentano un importante segnale da parte delle Istituzioni ma ciò non è sufficiente per poter parlare di pieno sostegno al comparto energia. La comprensione nonché l'attuazione di alcune norme è molto spesso complessa non solo per gli operatori del settore ma anche per gli investitori stranieri che preferiscono, per eccessiva burocrazia, investire in altri mercati meno allettanti da un punto di vista energetico ma più sicuri dal punto di vista regolatorio.

RWE ritiene, pertanto, che per poter raggiungere gli obiettivi 2030 sanciti a livello nazionale e comunitario sia necessaria una riforma culturale che investa i cittadini e che sancisca il ruolo attivo che il singolo può avere nella lotta al cambiamento climatico.



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