È d’obbligo una puntualizzazione, in merito alla multa miliardaria comminata dall’Antitrust alle compagnie petrolifere per un presunto cartello sulla fissazione della componente “bio” del prezzo dei carburanti. Scrive l’Antitrust nel comunicato stampa che “le compagnie hanno attuato contestuali aumenti di prezzo - in gran parte coincidenti - determinati da scambi di informazioni diretti o indiretti tra le imprese interessate. Il cartello è stato facilitato dalla comunicazione del valore puntuale della componente bio in numerosi articoli pubblicati su Staffetta Quotidiana, noto quotidiano di settore, grazie anche alle informazioni inviate direttamente da Eni al giornale”.
Una precisazione riguarda le modalità di questa pubblicazione. Si tratta di un dato di chiaro interesse giornalistico, in quanto riguarda il prezzo dei carburanti e il costo delle politiche di sostenibilità. Lo riconosce indirettamente la stessa Autorità, scrivendo che si tratta di “una importante componente del prezzo” – la cui importanza è possibile apprezzare solo dagli articoli di Staffetta Quotidiana, peraltro.
L’iniziativa di dare le notizie in questione è della Staffetta. È sempre stata la redazione a indagare sul dato in questione, a sollecitare comunicazioni in tal senso (non sempre ricevendo risposta) e a rilevare il dato da fonti di mercato. Oltre a rilevare quanto la questione stesse assumendo sempre maggiore rilievo (v. Staffetta 24/02/23). Questo fanno i giornalisti quando c’è una notizia di interesse pubblico.
Questo è il ruolo del giornalismo: rendere trasparenti questioni che altrimenti resterebbero nell’ombra. Più che veicolo di cartello – definizione fuorviante e lesiva che l’Autorità non corrobora con dati di fatto – la Staffetta è stata veicolo di informazione essenziale per mettere a fuoco la questione.
Gli articoli in questione non sono, come pure si legge nella delibera Antitrust, “periodici annunci pubblici”, quasi a far intendere che qualcuno abbia pagato per uscire su Staffetta Quotidiana o insufflato in qualche modo le informazioni. Sono articoli giornalistici. Notizie. A chi non ha dimestichezza con il ruolo e l’importanza del giornalismo in una società può sembrare una questione nominalistica. Non lo è.
La Staffetta, infine, non è oggetto dell'indagine né destinataria di provvedimenti sanzionatori. L'editore Giovanni Goffredo Borromeo sottolinea: “Staffetta Quotidiana ribadisce la correttezza, la professionalità e l'indipendenza del proprio operato, nello svolgere la propria missione di giornale specializzato con oltre 90 anni di esperienza. Tutte le informazioni in questione rispondono a un preciso interesse giornalistico, sia per il settore che per la generalità dell’opinione pubblica”.
La Staffetta continuerà a fare il proprio lavoro con trasparenza, professionalità e indipendenza.