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Politica energetica internazionale

di G.P.

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Nicolazzi: ognun per sé su aiuti di Stato e debito, ma solidali sugli stoccaggi?

Il commento sulla proposta di Germania e Olanda

Massimo Nicolazzi
Massimo Nicolazzi

Per non falsare la concorrenza e minare alle basi il mercato UE, sussidi e debito dovrebbero essere coordinati. Invece la Germania vara aiuti di Stato imponenti per le sue imprese e, nel frattempo, sembra aspettarsi una condivisione europea degli stoccaggi gas. Ma la solidarietà o è su tutto o non è, nota Massimo Nicolazzi, commentando con la Staffetta la proposta tedesco-olandese di misure contro il caro energia presentate al consiglio energia informale di ieri (v. Staffetta 12/10).

Come giudica la proposta presentata all'informale di Praga dei ministri Energia?

Più che una proposta sembra una lenzuolata, che si traduce in un decalogo di non facile definizione. Un primo punto critico è che i tedeschi e gli olandesi si dicono disponibili a considerare un cap al solo gas russo, cap da cui l'Italia avrebbe un grave danno. A loro comunque già oggi il gas russo non arriva più, mentre in Italia un cap porterebbe quasi sicuramente ad uno stop totale e metterebbe perciò a repentaglio la continuità delle forniture.

Invece dicono no a un cap generalizzato…

La loro posizione sembra essere specularmente opposta a quella italiana, che prevedeva un tetto a tutto il gas via tubo, lasciando per il Gnl la possibilità di superarlo usando contratti per differenza. Tedeschi e olandesi invece aprono a un benchmark sui prezzi di importazione del Gnl, seppure possibilmente su base volontaria, mentre sono contrari a un tetto generalizzato sul gas. L'unico punto di contatto tra documento italiano e tedesco sembra la cura a lasciare possibilmente intatti i contratti di lungo periodo attualmente in essere.

Altri punti critici?

Sullo stoccaggio. In prima battuta dicono una cosa giusta, c'è l'ammissione, o meglio la confessione che a stoccare a ritmo frenetico abbiamo fatto esplodere i prezzi e per questo il prossimo anno chiedono un forte coordinamento degli acquisti, ora delegandone l'operatività alle società di settore.

Però l'implicazione, anche da quanto traspare su altri tavoli, sembra essere la richiesta di un'immediata solidarietà nella spartizione dei volumi disponibili, concetto che in questo documento è evocato più implicitamente dalla proposta di 'ottimizzazione delle interconnessioni'. Qui evoca la solidarietà, però sugli aiuti alle imprese e finanziari la Germania va da sola.

La Germania ha fatto, con più risorse, quello che facciamo noi da un anno: soldi pubblici per contenere gli aumenti, no?

Di fronte alla crisi il socialdemocratico tedesco e la liberista inglese (la premier Liz Truss, ndr) sembrano superare le divisioni storiche e concordare sulla ricetta: sussidi finanziati a debito. Il problema è che, per non falsare la concorrenza e minare le basi della comunità europea, dentro un mercato comune sussidi e debito dovrebbero essere coordinati.

Nello specifico, poi, est modus in rebus. Comunque lo si definisca quello tedesco economicamente si configura comunque come un abnorme e pesante aiuto di Stato. Se tu alle piccole e medie imprese calmieri il gas a 12 centesimi per kWh e alle energivore a 7, stai semplicemente mettendo fuori mercato le mie aziende concorrenti. E in più vuoi anche limitare l'accesso al debito opponendoti al nuovo Sure, patrocinato dai commissari Gentiloni e Breton.

Difficile pensare ad un atteggiamento meno solidale. Se questo resta l'incipit, se mai chiedessero solidarietà sul gas dovrebbe essere chiaro che i nostri stoccaggi non debbono neanche guardarli da lontano. Sono confidente che al prossimo Consiglio il nostro governo saprà far valere la linea per cui la solidarietà o è di tutto e per tutti, o non è.



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