Per affrontare la crisi dell'energia c'è bisogno di un ministero dell'Energia. È quanto chiedono in un comunicato le federazioni di categoria dei Gestori degli impianti di distribuzione carburanti,
Faib, Fegica e Figisc, alla vigilia dell'insediamento del nuovo Parlamento e del nuovo Governo
(v. allegato). Due giorni dopo l'appello di Giorgia Meloni ai corpi intermedi a farsi coinvolgere
(v. Staffetta 03/10). Con una dura critica, senza appello, alla gestione della politica energetica da parte del nuovo ministero della Transizione Ecologica, con la direzione Energia del Mise, trasferita sul piano formale al Mite,
"diventata di fatto un corpo estraneo del dicastero dedicato alla tutela ambientale". Oggi, sostengono le tre organizzazioni nazionali dei gestori carburanti,
“di fronte alla più grave crisi energetica che abbia mai affrontato l'Italia (molto peggio di quella del 1974), in uno scenario in netto peggioramento, appare ancora più urgente un accentramento delle risorse e delle competenze in un unico soggetto istituzionale preposto alla programmazione, all'organizzazione e alla gestione delle funzioni produttive in materia di industria, energia, artigianato, commercio e PMI dei servizi e del Terziario”. La grave crisi energetica che sta attraversando il Paese avrebbe infatti reso evidenti
“l'assenza di una strategia energetica concreta e realistica, stanno facendo emergere l'inadeguatezza e la fragilità dei provvedimenti assunti dalla politica italiana”. Così come è accaduto per la pandemia che ha dimostrato l'insufficienza di strutture sanitarie lasciate per decenni senza alcun investimento, “anche nell'energia l'Italia si è ritrovata, presa alla sprovvista, senza una rete di sicurezza energetica e in balia degli avvenimenti”. Per Faib, Fegica e Figisc, è quindi il momento di assumere consapevolezza della situazione ed è quindi necessario, nella definizione della nuova compagine governativa, costituire un “Ministero per l'Energia” (o, almeno il ritorno dell'Energia nel Dicastero dello Sviluppo Economico), che, nell'interesse del Paese, rimane centrale per garantire lo sviluppo e la difesa degli interessi di famiglie ed imprese.
Non è più tempo di attardarsi in discussioni inutili, è la conclusione del comunicato: c'è bisogno di fare in fretta! Questo l'appello che le tre associazioni dei gestori carburanti, che si autodefiniscono
“soggetti primari della mobilità in Italia e attori della rete di distribuzione dell'energia su strade e autostrade”, rivolgono alle forze politiche e alla nuova maggioranza che governerà il Paese.
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