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Eni, Via positiva per il biojet a Gela

Arriva il decreto Mase per il progetto che permetterà l'avvio della produzione anche di biocarburante avio, utilizzando al 100% da materie prime biogeniche

Approvvigionamenti e Raffinazione

Il ministero dell'Ambiente ha rilasciato la Via positiva per l'investimento che consentirà a Eni di produrre presso la bioraffineria di Gela anche biocarburante per aerei (biojet), utilizzando materie prime al 100% di seconda e terza generazione, ossia di origine biogenica.

Il progetto, in particolare, prevede il potenziamento della sezione di degommazione dell'impianto Pot/Btu, mediante l'introduzione di una quarta linea, e la realizzazione della sezione Biojet nell'unità 308 di isomerizzazione, che permetterà la produzione di Hvo Jet-fuel in aggiunta a Hvo Diesel e Hvo Naphtha, Hvo GPL e Fuel Gas. Le modifiche all'impianto di pretrattamento Pot/Btu consentiranno la lavorazione, anche al 100%, di cariche di seconda e terza generazione.

La diversificazione dei prodotti, con l'aggiunta del biojet, lascerà comunque inalterate la capacità di lavorazione autorizzata, pari a 816.000 t/anno, e la capacità produttiva autorizzata (680.000 t/a).

Il progetto prevede tra le altre cose la realizzazione di nuova capacità di stoccaggio per il biojet per complessivi 48.500 mc, portando allo stesso valore anche la capacità per biodiesel (oggi 40.000) e bionaphta (oggi 8.500)

Lo scorso dicembre Eni ha annunciato un accordo con Dhl Express Italy e Gruppo Sea per la sperimentazione di Eni Biojet miscelato al 20% con JetA1 prodotto esclusivamente da materie prime di scarto, grassi animali e oli vegetali esausti, su 28 voli da Malpensa della società di recapiti (v. Staffetta 21/12/22).

Eni ha finora progettato due impianti dedicati alla produzione di Biojet Saf nelle bioraffinerie Eni di Venezia e di Gela e in passato ha spiegato che dal 2024 i due impianti dovrebbero mettere sul mercato i quantitativi necessari a soddisfare anche gli obblighi previsti dalla normativa europea.

Riavviata a maggio 2022 dopo un danneggiamento nel gennaio dello stesso anno (v. Staffetta 16/05/22), la bioraffineria Eni di Gela è operativa dal 2019 ed è oggi in grado di produrre biocarburante, bionafta e biogpl da materie prime che derivano totalmente da scarti della produzione alimentare e sottoprodotti legati alla lavorazione degli oli vegetali.

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