La previsione dell'Agenzia europea dei regolatori Acer secondo cui i costi di rete del sistema elettrico rischiano di raddoppiare al 2050 (v. Staffetta 17/03) e 28/03) è "errata" e andrebbe riconsiderata in base a "linee più realistiche". E' quanto si legge in una nota diffusa oggi dall'associazione europea delle imprese elettriche, secondo cui l'analisi di Acer rischia la nuocere alla transizione all'energia pulita, scoraggiando l'elettrificazione.
"Il settore elettrico - si legge nella nota - non è d'accordo con le ipotesi di base" della previsione di Acer secondo cui esiste "il rischio di un aumento dal 50% al 100% dei costi di rete annuali per i consumatori a causa di un raddoppio degli investimenti annuali nella rete a 100 miliardi di euro entro il 2050".
La stima di Eurelectric è che entro il 2050 la domanda di energia elettrica da trasporti, industria e riscaldamento raggiungerà i 4428 TWh, richiedendo investimenti nella rete di distribuzione per 67 miliardi di euro all'anno. "Questi scenari - rimarcano le imprese - sono in linea con la valutazione d'impatto della Commissione europea sull'obiettivo di emissione del 2040 che ha ipotizzato un tasso di elettrificazione del 50% entro il 2040 e superiore al 60% entro il 2050".
"Acer, al contrario - afferma Eurelectric - ha abbinato le stesse cifre di investimento nella rete a uno scenario di domanda molto più conservativo. Supponendo una crescita inferiore all'1% anno su anno, i regolatori dell'UE prevedono che la domanda di elettricità in Europa crescerà solo di 300 TWh, l'equivalente del consumo energetico annuo dell'Italia, ogni anno dal 2030 al 2050, per raggiungere un totale di 3345 TWh entro il 2050. Poiché gli investimenti nella rete sono direttamente collegati all'aumento della domanda di energia, supporre una domanda di elettricità inferiore richiederebbe investimenti nella rete inferiori".
Secondo Eurelectric è "imperfetta" poi anche la previsione di Acer sui costi di rete più elevati. "Man mano che più aziende e famiglie si elettrificano - rilevano gli operatori - gli investimenti nella rete saranno distribuiti su una base di consumatori più ampia, come dimostra lo studio Grids for Speed ??di Eurelectric, mantenendo sotto controllo i costi di rete e prevenendo un aumento sproporzionato della bolletta elettrica complessiva".
L'associazione ne approfitta poi per rimarcare che attualmente, parlando di fiscalità, un'altra componente del prezzo finale dell'energia, la politica in Europa favorisce ancora il gas rispetto all'elettricità e andrebbe corretta, favorendo uno spostamento del consumo dai combustibili fossili all'energia pulita.
Considerata la maggiore efficienza di conversione del vettore elettrico "Eurelectric stima che le bollette energetiche delle famiglie potrebbero dimezzarsi entro il 2050 grazie a maggiori guadagni di efficienza. Gli investimenti sulla rete possono inoltre consentire costi energetici complessivi inferiori per tutti i clienti, facilitando un'integrazione delle rinnovabili più economica, alleviando la congestione e limitando le perdite di rete".
Le proiezioni "sproporzionate" dell'Acer sui consti di rete, conclude Eurelectric, "rischiano di disincentivare i consumatori dall'elettrificare le proprie reti in un momento in cui l'elettrificazione domestica pulita è di fondamentale importanza per garantire la sicurezza energetica dell'Europa e continuare a decarbonizzare a costi accessibili. Eurelectric invita l'Acer a riconsiderare le proprie proiezioni secondo linee più realistiche e a correggere le proprie raccomandazioni in modo da incentivare anziché scoraggiare gli incentivi verso l'energia pulita e rinnovabile".